Gli interventi di chirurgia plastica lo abbiamo detto, non sono certo una passeggiata. La decisione di volersi sottoporre ad operazioni che andranno a modificare permanentemente l’aspetto esteriore va ben ponderata – pro, contro, bilanci sull’attuale condizione psico-fisica e ciò che ne conseguirà dopo, quando allo specchio qualcosa sarà cambiato, sono tutti elementi da soppesare prima di sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica.

Vediamo quali sono i motivi che spingono un paziente a sottoporsi ad un intervento e come cambia la vita dopo la chirurgia plastica.

Chirurgia plastica – Andiamo oltre le apparenze

Smarrimento, inadeguatezza, bassa autostima, disagio, frustrazione, rabbia.

Non è mai semplicemente una sola questione estetica. In quell’inestetismo si nasconde tutta la tua identità, la tua sicurezza che vacilla e i problemi legati ai rapporti interpersonali.

Chirurgia estetica non è solo “aggiungere una taglia” o “eliminare l’eccesso” per vedersi più belli; chirurgia estetica è ridare forma all’esterno per armonizzare l’interno. Migliorare il rapporto che hai con te stesso per far sì che lo scopo ultimo sia sempre e solo il tuo equilibrio e benessere psico-fisico.

Chirurgia plastica– Quando la chirurgia dona nuova vita

Dietro una condizione fisica che non ci soddisfa c’è sempre qualcosa di psicologico che alimenta la percezione di inadeguatezza e che spinge i miei pazienti verso una soluzione invasiva, come lo è un intervento di chirurgia estetica. Ma in fin dei conti, ricorrere alla chirurgia plastica può, in molti casi, donare una nuova vita a chi decide di sottoporvisi.

Non è semplice bellezza, o rincorsa a canoni di perfezione imposti dall’attuale società, alle volte è davvero una spinta interiore; il bisogno di regolare i conti con le proprie fragilità. Che sia la rimozione di grasso in eccesso (liposuzione), la definizione di un addome più tonico (addominoplastica) o qualsiasi altro intervento di chirurgia plastica, partiamo da un discorso estetico per arrivare ben oltre le apparenze.

Anche in situazioni differenti al bisogno estetico di “aggiungere una taglia” al seno, nel caso specifico di un problema tumorale o di una condizione patologica, la chirurgia interviene lì dove necessario, compensando le insicurezze e i traumi che un inestetismo può causare alla paziente.

Come gestire il cambiamento dopo la chirurgia plastica

È importante prepararsi attivamente alla trasformazione che avverrà dopo essere usciti dalla sala.

Gli interventi di chirurgia estetica sono veri e propri generatori di cambiamento e si sa, ogni cambiamento porta con sé una prima fase di smarrimento. Chiediti ancora una volta se è davvero questo quello che vuoi. Se un’operazione riuscirà a far sì che tu riesca ad accettarti e piacerti davvero; se potrà migliorare il rapporto che hai con te stesso e con gli altri.

Il tuo corpo sarà cambiato e in fondo anche la percezione che hai di te e che gli altri potrebbero avere (positiva o negativa che sia).

Fortunatamente, la chirurgia estetica moderna ha dalla sua parte la naturalezza degli interventi che mette in atto, donando a chi decide di farne ricorso anche una maggiore serenità nelle aspettative. I risultati sono sempre più naturali.  

Nonostante questo, dopo un’operazione, datti il giusto tempo per accogliere la nuova versione che stai osservando.

La scelta del chirurgo plastico

Come professionista, credo fermamente in un rapporto di collaborazione con i miei pazienti, per questo motivo baso la mia attività su una presenza costante nelle varie fasi dell’operazione: dalla visita pre-operatoria, all’operazione in sé, fino ad arrivare al post-operatorio, dedicando particolare attenzione e cura ai pazienti proprio in quest’ultima tappa del percorso. Gestire il cambiamento, per quanto gradevole possa essere, è sempre un processo estremamente delicato.

Negli anni ho imparato che prima ancora di un bravo chirurgo plastico, i pazienti hanno bisogno di un supporto umano, a livello psico-fisico ed interpersonale.

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