L'altro lato della chirurgia

Storia di Eva

Storia di Eva

Ti do il benvenuto nella sezione “L’altro lato della chirurgia”, una raccolta di storie di vita e di profondi cambiamenti di alcuni dei miei pazienti, a cura di Chiara Nocchetti.

Io sono Claudio Maestrini e mi occupo di Chirurgia Estetica e Ricostruttiva e di Medicina Estetica.

Eva è a casa, allo specchio, fa un respiro, chiude gli occhi e si mette a ricordare.

“Le persone, quando è successo quello che è successo, abbassavano gli occhi e mormoravano fra i denti – che sfortuna, che terribile sfortuna- come se io non potessi sentirli. Che poi, ora che ci penso, da un orecchio non potevo sentirli davvero. Ma ci arriviamo, piano piano.

È iniziata un pomeriggio di maggio, dopo il lavoro, ero in macchina, in una via piena di gente in questa città piena di gente, dove quello che succede ad uno si perde nel caos quotidiano, nel rumore, nel chiacchiericcio.

Ho sentito un dolore sordo alla testa, forte, sibilante, come una scossa elettrica. Ho accostato la macchina, non sarà niente, mi sono detta. Il dolore è arrivato ma non se ne è andato, così, mi sono detta, forse è il caso di farsi visitare, forse è il caso che qualcuno mi osservi, che tutto sommato a 28 anni la testa non dovrebbe mica fare male così.

E in effetti avevo ragione, la testa faceva male per una cosa specifica dal nome semplice e severo: cancro al nervo uditivo e al nervo facciale, due sorprese in un colpo solo, questa è sfortuna, signorina bella.

Quattro mesi dopo sono in una sala operatoria di una città del nord specializzata in sfortune come la mia, a quanto pare.  Tre neurologi prima dell’intervento mi spiegano le possibili complicanze. Potrebbe perdere l’udito ad un orecchio, potrebbe perdere la mobilità di un lato del volto, oppure nulla, potrebbe andare tutto al meglio. Non si preoccupi, signorina.

Quando mi sveglio mi sorridono, il tumore è stato asportato, va tutto bene. Però, aggiungono sorridendo meno, ci sono state delle conseguenze. Le conseguenze si chiamano sordità totale da un orecchio e paralisi di metà faccia. Sono sempre io, mi dico, sono sempre io ma a metà. Metà di me sorride, parla, ascolta e metà sta ferma, tentenna, non sente.

Tutti pensano che sopravvivere a qualcosa che avrebbe voluto e potuto ucciderci, renda superfluo e frivolo il resto. Al contrario, per me, il resto è diventato fondamentale. Ho iniziato a fare attenzione a tutto, ad un milione di piccole cose. Ho imparato a fare amicizia con la nuova metà di me. Mi sono innamorata, sono diventata mamma di una creatura meravigliosa, ho ricominciato a lavorare. Un giorno, mentre ero dalla pediatra di mia figlia, finisco per raccontarle la mia storia. Le racconto del mio non riconoscermi in questo volto scoordinato, in una sua metà immobile e in quella ballerina. Lei mi guarda e mi dice: mio marito è un chirurgo plastico, prova ad incontrarlo, forse può aiutarti. Io sono scettica, che c’entra adesso il chirurgo plastico? Eppure, senza bene sapere perché, lo incontro. 

Claudio mi ascolta attentamente. Possiamo fare una cosa, mi dice, possiamo effettuare delle iniezioni di botulino nel lato della faccia che si muove, per garantire simmetria, uniformità, armonia al volto. Io tremo ma mi fido, procediamo.

Dopo qualche giorno dal trattamento, io non credo a quello che vedo. Il mio volto non è più diviso, non è più spaccato in due, non è più diverso da un lato all’altro. Ritrovo nello specchio una me che avevo incontrato l’ultima volta in un auto quattro anni fa e che credevo persa.”

Sono Eva, si dice allo specchio, e sono una donna fortunata e soprattutto sono intera, non sono mica a metà.

Grazie per essere arrivatə fino in fondo.

La mia speranza è che questa storia, come quelle a venire, possano essere fonti d’ispirazione.

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E come sempre, grazie per il tuo supporto.

Dott. Claudio Maestrini

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